#04 - Citazioni
“Il battello giunse all’approdo dell’Isola Bella alle tre e quaranta minuti. Nessun indizio del battello di Arona. Un inserviente disse a Luisa che quel battello era sempre in ritardo per colpa del treno di Novara che non aveva quasi più regola, causa i movimenti militari. Nessuno discese all’Isola, nessuno era sulla riva tranne l’uomo addetto allo sbarco. Partito il battello, accompagnò egli stesso i due viaggiatori all’albergo del Delfino. Era un caso disk egli, che trovassero il Delfino aperto a quella stagione. I svernava una grossa famiglia inglese. Pareva l’isola del Silenzio, del resto. Il lago le taceva intorno immobile, la spiaggia era deserta, sui ballatoi delle povere vecchie casucce ammonticchiate sul porto, fra un bastione rotondo del giardino e l’albergo, non si vedeva persona viva. Gli inglesi erano fuori, in barca; l’albergo taceva come la riva e l’acqua. I nuovi venuti ebbero due camere grandi del secondo piano, a mezzogiorno, di fronte al malinconico stretto fra l’isola è la costa boscosa che va da Stresa a Baveno”
Antonio Fogazzaro, Piccolo mondo antico,Milano : Galli , 1896, pag.366
Non era possibile aver fretta, con lui. Si fermava ad ogni passo, guardando tutto che avesse forma d’arte, tutto ciò che fosse disposto per venir guardato. Contemplò la facciata della chiesa, la triplice gradinata dello sbarco Borromeo, ciascuno dei tre lati del cortile e la gran palma nel mezzo, che Luisa, con grave scandalo di lui, non aveva neppur veduta passando di là insieme a Franco, la prima sera. Quando il custode li introdusse nel Palazzo ci vollero almeno dieci minuti per slide , ammirando, lo scalone. Come ne fu a capo uscì un raggio di sole e il custode propose di approfittarne per vedere il giardino. Prese a sinistra per una fila di sale vuote accompagnò i visitatori al cancello di ferro, suonò il campanello. Venne un giardiniere, un giovinetto educato che piacque molto allo zio perché gli spiegava tutto con buon garbo, e lo zio non domandava poco. Ci vollero cinque minuti per l’albero della canfora, presso l’entrata”
Antonio Fogazzaro, Piccolo mondo antico,Milano : Galli , 1896, pag.377/378
Felix Mendelssohn-Bartholdy visitò l’Isola Bella,tappa del suo più ampio viaggio in Italia. Ne riportò le impressioni che si leggono in una lettera del 14 luglio 1831 : “ Lo sbarco in quest’isola dove si vedono le verdi terrazze con le allegre statue, i molti ornamenti invecchiati accanto alle giovani fronde è tutta la vegetazione meridionale venir su rigogliosamente, fu per me assai interessante ed ebbe anche qualcosa di commovente e di solenne. Vi sono cespugli di limoni e boschetti di aranci, sui muri crescono gli aloe acuminati. Per me, è come quando alla fine di un pezzo di musica ritorna l’attacco, e questo, come sapete mi piace molto.”
Enrico Boggio,Il fondo musiche dell’Archivio Borromeo dell’Isola Bella, Torino : < Istituto per i Beni Musicali in Piemonte> , 2005 ,pag. xxxvi prefazione
Antonio Fogazzaro, Piccolo mondo antico,Milano : Galli , 1896, pag.366
Non era possibile aver fretta, con lui. Si fermava ad ogni passo, guardando tutto che avesse forma d’arte, tutto ciò che fosse disposto per venir guardato. Contemplò la facciata della chiesa, la triplice gradinata dello sbarco Borromeo, ciascuno dei tre lati del cortile e la gran palma nel mezzo, che Luisa, con grave scandalo di lui, non aveva neppur veduta passando di là insieme a Franco, la prima sera. Quando il custode li introdusse nel Palazzo ci vollero almeno dieci minuti per slide , ammirando, lo scalone. Come ne fu a capo uscì un raggio di sole e il custode propose di approfittarne per vedere il giardino. Prese a sinistra per una fila di sale vuote accompagnò i visitatori al cancello di ferro, suonò il campanello. Venne un giardiniere, un giovinetto educato che piacque molto allo zio perché gli spiegava tutto con buon garbo, e lo zio non domandava poco. Ci vollero cinque minuti per l’albero della canfora, presso l’entrata”
Antonio Fogazzaro, Piccolo mondo antico,Milano : Galli , 1896, pag.377/378
Felix Mendelssohn-Bartholdy visitò l’Isola Bella,tappa del suo più ampio viaggio in Italia. Ne riportò le impressioni che si leggono in una lettera del 14 luglio 1831 : “ Lo sbarco in quest’isola dove si vedono le verdi terrazze con le allegre statue, i molti ornamenti invecchiati accanto alle giovani fronde è tutta la vegetazione meridionale venir su rigogliosamente, fu per me assai interessante ed ebbe anche qualcosa di commovente e di solenne. Vi sono cespugli di limoni e boschetti di aranci, sui muri crescono gli aloe acuminati. Per me, è come quando alla fine di un pezzo di musica ritorna l’attacco, e questo, come sapete mi piace molto.”
Enrico Boggio,Il fondo musiche dell’Archivio Borromeo dell’Isola Bella, Torino : < Istituto per i Beni Musicali in Piemonte> , 2005 ,pag. xxxvi prefazione
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